Pubblichiamo la replica di Margherita Carafa Jacobini alla lettera di Malagò. Leggetela tutta perché ne vale la pena.
Potete leggere la lettera di Malagò qui: pagina 1 - pagina 2
"All’ attenzione del Dottor Malagò
e p. c. del Dottor Franco Chimenti
Oggetto: Rinascita del Cef
Egregio dottor Malagò
La ringrazio della pronta risposta alla mia lettera e dell’attenzione con cui sta seguendo la campagna “Save the CEF”, la cui petizione ha superato un migliaio di adesioni, con la partecipazione di campioni olimpici come Mark Todd leggenda vivente del Completo e icona di questo sport…
Potete leggere la lettera di Malagò qui: pagina 1 - pagina 2
"All’ attenzione del Dottor Malagò
e p. c. del Dottor Franco Chimenti
Oggetto: Rinascita del Cef
Egregio dottor Malagò
La ringrazio della pronta risposta alla mia lettera e dell’attenzione con cui sta seguendo la campagna “Save the CEF”, la cui petizione ha superato un migliaio di adesioni, con la partecipazione di campioni olimpici come Mark Todd leggenda vivente del Completo e icona di questo sport…
All’ attenzione del Dottor Malagò
e p. c. del Dottor Franco Chimenti
Oggetto: Rinascita del Cef
Egregio dottor Malagò
La ringrazio della pronta risposta alla mia lettera e dell’attenzione con cui sta seguendo la campagna “Save the CEF”, la cui petizione ha superato un migliaio di adesioni, con la partecipazione di campioni olimpici come Mark Todd leggenda vivente del Completo e icona di questo sport.
Scrivo perchè ritengo che la lettera che mi ha inviato non rappresenti una risposta fattuale. Ci sono note la situazione pregressa e le difficolta’ economiche, ma non per questo possiamo accettare che si spedisca la palla in tribuna o di essere rimbalzati su interlocutori che non affronteranno ne’ risolveranno il problema della riapertura dei Pratoni.
Per aiutarLa nello svolgimento del suo mandato e per amore di questo sport raccogliamo il Suo invito a contribuire costruttivamente alla riapertura del CEF, rimuovendo gli alibi che lo impediscono e affrontando positivamente le difficoltà con proposte concrete che meritano di essere considerate, ma questo non può avvenire senza il Suo aiuto.
Mi rendo conto infatti e me ne dispiaccio che la rilevanza del Cef non Le sia sufficientemente rappresentata al fine di poter prendere decisioni manageriali corrette ed allocare adeguatamente le risorse scarse a disposizione del mondo dello sport.
1) RIMUOVIAMO GLI ALIBI
La storia del CEF è nota nelle sue sfumature, dalle vicende contabili alle responsabilità soggettive di mediocri “RAS” della Federazione o del Coni che hanno considerato i Pratoni un giardino di casa e questo sport prerogativa personale.
E‘ noto che non essendoci più le risorse generate dalla raccolta del Totocalcio si debba amministrare bene un budget ridotto e non sciupare risorse pubbliche.
Adesso dobbiamo fare i conti con la spending review, come fanno le aziende e le famiglie: una buona occasione per introdurre criteri di efficienza e merito ad oggi sconosciuti; per rottamare politici corrotti e amministratori incapaci.
Ci servono dirigenti competenti che ristrutturino il debito pregresso, rilancino i Pratoni, coniugando competitività nel contesto olimpico internazionale ed efficienza di costo. Il risanamento del debito è cosa gestibile se affidata a chi di mestiere ristruttura le aziende o rinegozia i debiti sovrani: vogliamo pensare che non si possa ristrutturare il debito del CEF?
A differenza di altre Federazioni, quella equestre riceve un contributo da parte dei tesserati enorme, maggiore anche del contributo Coni. Il primo deriva dal rinnovo delle patenti, dalla registrazione dei cavalli e dalle iscrizioni alle gare, molto più care che non in Inghilterra o in Germania.
Allora il punto non è l’alibi delle risorse insufficienti, ma piuttosto: quanto costa tutta la macchina federale? Dove vanno a finire i soldi spesi? Se ce ne fossero di più non siamo convinti che il problema sarebbe risolto.
Non ha senso stipendiare dipendenti che non lavorano, affollare di impiegati le segreterie di gare organizzate dalla Federazione, spostare rappresentanti federali con biglietti aerei “open “ alberghi a cinque stelle ed auto blu quando il mondo viaggia low cost.
Perchè i privati conducono il proprio circolo ippico con efficienza e crescono atleti competitivi, senza poter contare oltremodo sulle tasche degli iscritti ai loro circoli?
Le risorse che ci sono possono bastare: quello che manca è gente competente per condurre la FISE e il CEF, i cui destini sono legati.
Se insieme al CEF, sono spariti altri comitati organizzatori privati di gare internazionali, quali Cameri e Vairano, come possiamo parlare di sinergie tra pubblico e privato necessarie a sostenere questo sport?
Scoprirà che il caso di Vairano (eccellente circolo privato che ospitava gare internazionali di alto livello) è per certi versi analogo a quello del CEF: la proprietà ne ha ritirato la disponibilità, stufa delle difficoltà di interlocuzione con la FISE e dell’ arroganza dei suoi rappresentanti. Dopo Cameri e il CEF, è stato chiuso Vairano e perdendo così un altro CCI***: per responsabilità di chi?
Gli stranieri non verranno in Italia senza i Pratoni, Vairano e Cameri e i binomi italiani saranno costretti a costose trasferte all’estero per ottenere le qualifiche.
2) DEFINIAMO UN PIANO PER RIAPRIRE IL CEF
Costruttivamente Le illustro i punti che emergono dal blog come linee guida di rilancio dei Pratoni, passando per la FISE in una logica spontanea promossa dalla base che a mio avviso Lei dovrebbe considerare:
1. Il Controllo Sociale e la riforma della Governance del Settore.
2. Elezioni dirette per la Presidenza FISE.
3. Riapertura immediata del CEF “AS IS” per la preparazione atletica dei binomi e definizione del piano di valorizzazione del CEF.
IL CONTROLLO SOCIALE E LA RIFORMA DELLA GOVERNANCE DEL SETTORE
Nessuno pensa di entrare in un circolo ippico privato e fare legna segando gli ostacoli; nè di lasciare che cinghiali e talpe distruggano il tappeto erboso.
L’ amministrazione di un bene pubblico come il CEF (o la FISE) non funziona se non si attivano dei meccanismi di controllo sociale da parte dei tesserati, degli atleti e dei proprietari che sostengono questo sport.
Questa iniziativa spontanea a tutela del CEF è una forma di controllo sociale; questo forum è lo strumento più efficace nelle sue mani per controllare che le risorse destinate allo sport siano correttamente impiegate, che le persone delegate siano meritevoli e gli atleti soddisfatti.
Attivi le seguenti forme di controllo sociale:
1. Apra un canale di denuncia anonimo su internet, dove le persone interessate potranno darle un feedback diretto, denunciare ruberie e soprusi, senza temere ritorsioni. E’ comune nelle società quotate come forma di corporate governance, a cui fanno normalmente seguito AUDIT di verifica degli atti rilevanti segnalati
2. Istituisca un comitato Auditing, che analizzi ad esempio le segnalazioni che emergono nel blog del CEF: sottrazione di cespiti e beni strumentali in atto. Faccia inventariare i trattori, gli attrezzi, gli ostacoli, tutta l'attrezzatura quindi.
3. Istituisca una rappresentanza effettiva del mondo dell’equitazione, scelta direttamente via internet dai tesserati. Adotti il Comitato che questo blog “Save the CEF” ha intenzione di promuovere, con rappresentanti della filiera dell’equitazione con funzione di INDIRIZZO E CONTROLLO sull’operato del CEF e della FISE. Proteggerà il CEF da soluzioni incompatibili con la finalità equestre, cosa che ostacoleremo con ogni mezzo possibile.
ELEZIONE DIRETTE PER LA PRESIDENZA FISE
E’ evidente che il CEF è diventato un buco nel bilancio del CONI perchè la gestione della FISE è stata sbagliata, mancando di controllo sociale ed effettiva rappresentanza dei cavalieri: gli associati non scelgono direttamente i propri rappresentanti, nè sono in grado di rimuoverli se si dimostrano incompetenti o peggio.
La corsa alla Presidenza Fise con il meccanismo di elezione basato sul sistema delle deleghe dei circoli sportivi si presta al commercio dei voti, rendendo i candidati ostaggio dei “porta-deleghe”.
Perchè non si mette mano alla riforma del sistema elettorale, sostituendolo con un meccanismo di elezione diretta dei rappresentanti dello sport equestre da parte degli associati su base del programma presentato da chi intende candidarsi?
Non sarà difficile identificare in questo dirigenti sportivi competenti che sanno impostare un lavoro di lungo periodo per costruire dei binomi in grado di arrivare ad una olimpiade nel rispetto di un progetto di bilancio definito, preparato in un centro federale come accade altrove.
Chi non convince sul programma non si elegge; chi non realizza il programma va a casa; chi crea buchi di bilancio come quello CEF ne risponde patrimonialmente e personalmente.
La battaglia del “Save the CEF” dimostra che la volontà attuale della Fise (quella di non riaprire i Pratoni) NON RAPPRESENTA la volontà degli associati, che non avrebbero mai risposto in massa a questo appello se non ritenessero i Pratoni importanti per questo sport.
Ma se la Fise non rappresenta i cavalieri, allora è giusto e doveroso da parte Sua cambiarla.
Dobbiamo iniziare a pensare che ci siano altre ragioni se i vertici federali di Fise non capiscono che la campagna di difesa del CEF non è fatta per difendere interessi particolari (del Lazio o dei Castelli Romani), ma per la convinzione che è necessario avere un polo di eccellenza, un campus di preparazione e di confronto di metodi e idee, di sviluppo di tecnici, di cavalli e cavalieri: Francia, Germania, Olanda hanno tutti il loro CEF.
RIAPERTURA IMMEDIATA DEL CEF “as is” PER LA PREPARAZIONE ATLETICA DEI BINOMI E DEFINIZIONE DI UN PIANO DI VALORIZZAZIONE DEL CEF “A TENDERE”
Apra i cancelli del CEF e permetta provvisoriamente che i cavalieri e i tecnici, a proprio rischio, possano fare i galoppi e preparare i cavalli.
Non comporta nessun investimento né costo addizionale: non serve nulla se non aprire i cancelli da parte del personale esistente; al più un taglio dell’ erba che molti interessati al fieno farebbero a costo zero. Non serve a tal fine sanare prima il debito pregresso (argomento portato ad alibi da coloro che la riapertura del CEF non la vogliono); nè serve prima ristrutturare la parte alta della struttura o rinnovare le assicurazioni, se si chiede ai cavalieri uno scarico di responsabilità.
Certamente noi del movimento lavoriamo ad un progetto di riapertura e valorizzazione della struttura dei Pratoni, in grado di coniugare sostenibilità economica e competitività sportiva, in cooperazione con il territorio. Cerchiamo di attivare una sinergia tra pubblico e privato, attraendo sponsor e promuovendo manifestazioni di interesse equestre, di tutte le discipline fei ( completo, attacchi, salto ostacoli, dressage, volteggio, endurance, reining e paradressage).
Sosterremo insieme alla candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024, come location per gli sport equestri il CENTRO EQUESTRE FEDERALE dei Pratoni del Vivaro.
Il Comitato a breve completerà il Piano, ma non ci sembra opportuno presentarlo a chi oggi ha mandato temporaneo e di gestione ordinaria: andrà presentato a nostro avviso a chi avrà competenze adeguate e mandato per la valorizzazione del centro, la rinegoziazione del debito e il rilancio delle attività.
Presidente, non contribuisca anche Lei a buttare la palla in tribuna, insabbiando nelle inerzie del palazzo, la spinta propulsiva di questo movimento: dia disposizione di riaprire i Pratoni e non lasci che modesti funzionari futuri lo affondino definitivamente.
Attivi il meccanismo di controllo sociale, i canali di denuncia, gli audit sulle responsabilità oggettive attuali e passate. Metta mano al meccanismo elettorale della Fise, per renderlo più efficace e rappresentativo: interrompa questo sistema delle deleghe, groviglio di scambi e favori.
Fino ad allora noi saremo qui, a difendere i Pratoni, nella speranza che il CEF esca dal pantano e la Federazione trovi la forza di rialzarsi.
Ci dia la possibilità di un confronto, di organizzare nuove gare e di averLa come ospite promotore per mostrarLe cosa c’è di magico nei Pratoni del Vivaro.
Distinti saluti
Margherita Carafa Iacobini
e p. c. del Dottor Franco Chimenti
Oggetto: Rinascita del Cef
Egregio dottor Malagò
La ringrazio della pronta risposta alla mia lettera e dell’attenzione con cui sta seguendo la campagna “Save the CEF”, la cui petizione ha superato un migliaio di adesioni, con la partecipazione di campioni olimpici come Mark Todd leggenda vivente del Completo e icona di questo sport.
Scrivo perchè ritengo che la lettera che mi ha inviato non rappresenti una risposta fattuale. Ci sono note la situazione pregressa e le difficolta’ economiche, ma non per questo possiamo accettare che si spedisca la palla in tribuna o di essere rimbalzati su interlocutori che non affronteranno ne’ risolveranno il problema della riapertura dei Pratoni.
Per aiutarLa nello svolgimento del suo mandato e per amore di questo sport raccogliamo il Suo invito a contribuire costruttivamente alla riapertura del CEF, rimuovendo gli alibi che lo impediscono e affrontando positivamente le difficoltà con proposte concrete che meritano di essere considerate, ma questo non può avvenire senza il Suo aiuto.
Mi rendo conto infatti e me ne dispiaccio che la rilevanza del Cef non Le sia sufficientemente rappresentata al fine di poter prendere decisioni manageriali corrette ed allocare adeguatamente le risorse scarse a disposizione del mondo dello sport.
1) RIMUOVIAMO GLI ALIBI
La storia del CEF è nota nelle sue sfumature, dalle vicende contabili alle responsabilità soggettive di mediocri “RAS” della Federazione o del Coni che hanno considerato i Pratoni un giardino di casa e questo sport prerogativa personale.
E‘ noto che non essendoci più le risorse generate dalla raccolta del Totocalcio si debba amministrare bene un budget ridotto e non sciupare risorse pubbliche.
Adesso dobbiamo fare i conti con la spending review, come fanno le aziende e le famiglie: una buona occasione per introdurre criteri di efficienza e merito ad oggi sconosciuti; per rottamare politici corrotti e amministratori incapaci.
Ci servono dirigenti competenti che ristrutturino il debito pregresso, rilancino i Pratoni, coniugando competitività nel contesto olimpico internazionale ed efficienza di costo. Il risanamento del debito è cosa gestibile se affidata a chi di mestiere ristruttura le aziende o rinegozia i debiti sovrani: vogliamo pensare che non si possa ristrutturare il debito del CEF?
A differenza di altre Federazioni, quella equestre riceve un contributo da parte dei tesserati enorme, maggiore anche del contributo Coni. Il primo deriva dal rinnovo delle patenti, dalla registrazione dei cavalli e dalle iscrizioni alle gare, molto più care che non in Inghilterra o in Germania.
Allora il punto non è l’alibi delle risorse insufficienti, ma piuttosto: quanto costa tutta la macchina federale? Dove vanno a finire i soldi spesi? Se ce ne fossero di più non siamo convinti che il problema sarebbe risolto.
Non ha senso stipendiare dipendenti che non lavorano, affollare di impiegati le segreterie di gare organizzate dalla Federazione, spostare rappresentanti federali con biglietti aerei “open “ alberghi a cinque stelle ed auto blu quando il mondo viaggia low cost.
Perchè i privati conducono il proprio circolo ippico con efficienza e crescono atleti competitivi, senza poter contare oltremodo sulle tasche degli iscritti ai loro circoli?
Le risorse che ci sono possono bastare: quello che manca è gente competente per condurre la FISE e il CEF, i cui destini sono legati.
Se insieme al CEF, sono spariti altri comitati organizzatori privati di gare internazionali, quali Cameri e Vairano, come possiamo parlare di sinergie tra pubblico e privato necessarie a sostenere questo sport?
Scoprirà che il caso di Vairano (eccellente circolo privato che ospitava gare internazionali di alto livello) è per certi versi analogo a quello del CEF: la proprietà ne ha ritirato la disponibilità, stufa delle difficoltà di interlocuzione con la FISE e dell’ arroganza dei suoi rappresentanti. Dopo Cameri e il CEF, è stato chiuso Vairano e perdendo così un altro CCI***: per responsabilità di chi?
Gli stranieri non verranno in Italia senza i Pratoni, Vairano e Cameri e i binomi italiani saranno costretti a costose trasferte all’estero per ottenere le qualifiche.
2) DEFINIAMO UN PIANO PER RIAPRIRE IL CEF
Costruttivamente Le illustro i punti che emergono dal blog come linee guida di rilancio dei Pratoni, passando per la FISE in una logica spontanea promossa dalla base che a mio avviso Lei dovrebbe considerare:
1. Il Controllo Sociale e la riforma della Governance del Settore.
2. Elezioni dirette per la Presidenza FISE.
3. Riapertura immediata del CEF “AS IS” per la preparazione atletica dei binomi e definizione del piano di valorizzazione del CEF.
IL CONTROLLO SOCIALE E LA RIFORMA DELLA GOVERNANCE DEL SETTORE
Nessuno pensa di entrare in un circolo ippico privato e fare legna segando gli ostacoli; nè di lasciare che cinghiali e talpe distruggano il tappeto erboso.
L’ amministrazione di un bene pubblico come il CEF (o la FISE) non funziona se non si attivano dei meccanismi di controllo sociale da parte dei tesserati, degli atleti e dei proprietari che sostengono questo sport.
Questa iniziativa spontanea a tutela del CEF è una forma di controllo sociale; questo forum è lo strumento più efficace nelle sue mani per controllare che le risorse destinate allo sport siano correttamente impiegate, che le persone delegate siano meritevoli e gli atleti soddisfatti.
Attivi le seguenti forme di controllo sociale:
1. Apra un canale di denuncia anonimo su internet, dove le persone interessate potranno darle un feedback diretto, denunciare ruberie e soprusi, senza temere ritorsioni. E’ comune nelle società quotate come forma di corporate governance, a cui fanno normalmente seguito AUDIT di verifica degli atti rilevanti segnalati
2. Istituisca un comitato Auditing, che analizzi ad esempio le segnalazioni che emergono nel blog del CEF: sottrazione di cespiti e beni strumentali in atto. Faccia inventariare i trattori, gli attrezzi, gli ostacoli, tutta l'attrezzatura quindi.
3. Istituisca una rappresentanza effettiva del mondo dell’equitazione, scelta direttamente via internet dai tesserati. Adotti il Comitato che questo blog “Save the CEF” ha intenzione di promuovere, con rappresentanti della filiera dell’equitazione con funzione di INDIRIZZO E CONTROLLO sull’operato del CEF e della FISE. Proteggerà il CEF da soluzioni incompatibili con la finalità equestre, cosa che ostacoleremo con ogni mezzo possibile.
ELEZIONE DIRETTE PER LA PRESIDENZA FISE
E’ evidente che il CEF è diventato un buco nel bilancio del CONI perchè la gestione della FISE è stata sbagliata, mancando di controllo sociale ed effettiva rappresentanza dei cavalieri: gli associati non scelgono direttamente i propri rappresentanti, nè sono in grado di rimuoverli se si dimostrano incompetenti o peggio.
La corsa alla Presidenza Fise con il meccanismo di elezione basato sul sistema delle deleghe dei circoli sportivi si presta al commercio dei voti, rendendo i candidati ostaggio dei “porta-deleghe”.
Perchè non si mette mano alla riforma del sistema elettorale, sostituendolo con un meccanismo di elezione diretta dei rappresentanti dello sport equestre da parte degli associati su base del programma presentato da chi intende candidarsi?
Non sarà difficile identificare in questo dirigenti sportivi competenti che sanno impostare un lavoro di lungo periodo per costruire dei binomi in grado di arrivare ad una olimpiade nel rispetto di un progetto di bilancio definito, preparato in un centro federale come accade altrove.
Chi non convince sul programma non si elegge; chi non realizza il programma va a casa; chi crea buchi di bilancio come quello CEF ne risponde patrimonialmente e personalmente.
La battaglia del “Save the CEF” dimostra che la volontà attuale della Fise (quella di non riaprire i Pratoni) NON RAPPRESENTA la volontà degli associati, che non avrebbero mai risposto in massa a questo appello se non ritenessero i Pratoni importanti per questo sport.
Ma se la Fise non rappresenta i cavalieri, allora è giusto e doveroso da parte Sua cambiarla.
Dobbiamo iniziare a pensare che ci siano altre ragioni se i vertici federali di Fise non capiscono che la campagna di difesa del CEF non è fatta per difendere interessi particolari (del Lazio o dei Castelli Romani), ma per la convinzione che è necessario avere un polo di eccellenza, un campus di preparazione e di confronto di metodi e idee, di sviluppo di tecnici, di cavalli e cavalieri: Francia, Germania, Olanda hanno tutti il loro CEF.
RIAPERTURA IMMEDIATA DEL CEF “as is” PER LA PREPARAZIONE ATLETICA DEI BINOMI E DEFINIZIONE DI UN PIANO DI VALORIZZAZIONE DEL CEF “A TENDERE”
Apra i cancelli del CEF e permetta provvisoriamente che i cavalieri e i tecnici, a proprio rischio, possano fare i galoppi e preparare i cavalli.
Non comporta nessun investimento né costo addizionale: non serve nulla se non aprire i cancelli da parte del personale esistente; al più un taglio dell’ erba che molti interessati al fieno farebbero a costo zero. Non serve a tal fine sanare prima il debito pregresso (argomento portato ad alibi da coloro che la riapertura del CEF non la vogliono); nè serve prima ristrutturare la parte alta della struttura o rinnovare le assicurazioni, se si chiede ai cavalieri uno scarico di responsabilità.
Certamente noi del movimento lavoriamo ad un progetto di riapertura e valorizzazione della struttura dei Pratoni, in grado di coniugare sostenibilità economica e competitività sportiva, in cooperazione con il territorio. Cerchiamo di attivare una sinergia tra pubblico e privato, attraendo sponsor e promuovendo manifestazioni di interesse equestre, di tutte le discipline fei ( completo, attacchi, salto ostacoli, dressage, volteggio, endurance, reining e paradressage).
Sosterremo insieme alla candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024, come location per gli sport equestri il CENTRO EQUESTRE FEDERALE dei Pratoni del Vivaro.
Il Comitato a breve completerà il Piano, ma non ci sembra opportuno presentarlo a chi oggi ha mandato temporaneo e di gestione ordinaria: andrà presentato a nostro avviso a chi avrà competenze adeguate e mandato per la valorizzazione del centro, la rinegoziazione del debito e il rilancio delle attività.
Presidente, non contribuisca anche Lei a buttare la palla in tribuna, insabbiando nelle inerzie del palazzo, la spinta propulsiva di questo movimento: dia disposizione di riaprire i Pratoni e non lasci che modesti funzionari futuri lo affondino definitivamente.
Attivi il meccanismo di controllo sociale, i canali di denuncia, gli audit sulle responsabilità oggettive attuali e passate. Metta mano al meccanismo elettorale della Fise, per renderlo più efficace e rappresentativo: interrompa questo sistema delle deleghe, groviglio di scambi e favori.
Fino ad allora noi saremo qui, a difendere i Pratoni, nella speranza che il CEF esca dal pantano e la Federazione trovi la forza di rialzarsi.
Ci dia la possibilità di un confronto, di organizzare nuove gare e di averLa come ospite promotore per mostrarLe cosa c’è di magico nei Pratoni del Vivaro.
Distinti saluti
Margherita Carafa Iacobini